domenica 8 febbraio 2015

Post di presentazione

Salve a tutti. Il mio nome è Andrea, ho diciotto anni e attualmente frequento un liceo che non mi piace. Tutte le mattine sono costretto a sorbirmi decisioni e commenti stupidi, e nemmeno a casa la situazione migliora. Solo quando sto con i miei amici il livello dell'asticella si alza, fino a sfiorare livelli soddisfacenti.
Ogni giorno, tornato da scuola, leggo tutte le notizie scientifiche e d'attualità che più mi colpiscono, e passo un po' di tempo a fare qualcos'altro (in questo periodo, leggere un manuale di pedagogia del Novecento). Quando non studio mi si aprono un milione di possibilità - che irrimediabilmente getto nel cestino, dove marciscono e alla fine scompaiono. A volte faccio attività fisica, altre volte esco, ma è raro. Di solito butto via il tempo senza nemmeno sapere come. La sera leggo, mi addormento e porto indietro il nastro. La giornata è andata, sparita, e con essa un pezzo di me.

Questo modo di vivere è comune a molte persone, forse anche troppe. Non è raro sentirsi dire che bisogna rallentare, che il mondo d'oggi è frenetico, di cogliere l'attimo, e cose così. Ma quante volte ci siamo fermati a rifletterci su in modo serio e coscienzioso? Io, perlomeno, quasi mai. Mi è capitato di fare meditazione, ma nel giro di due settimane subentra la noia e puff, rieccomi a scrollare la home di Facebook per ore e ore, ascoltando musica che nemmeno considero, guardando distrattamente un telefilm e pensando a come sarà bello quando tutto cambierà. Ma davvero trasferirsi in un'altra città rimescola le carte? Le giornate sono sempre di 24 ore, e le abitudini ci seguono dappertutto.

No, non cambierà un tubo, perché il vero cambiamento comincia da noi stessi.

Io ho deciso di cambiare, almeno un po', prendendomi qualche minuto di totale stillness ogni giorno, e di mettere per iscritto in questo blog le sensazioni e i pensieri più belli che mi passano per la mente. Ogni tanto è utile condividere qualcosa di positivo col mondo, oltre ai soliti "sono pieno di compiti", "sto male", "sono triste", "voglio questo", "devo fare questo". Ormai non si sente quasi nient'altro.
Invito anche voi lettori a imitarmi: ritagliatevi 15 minuti di totale solitudine, lasciate che la vostra mente divaghi in qualsiasi direzione, e commentate i miei post con ciò che avete scoperto. Io utilizzo la scrittura, ma va bene anche un video (non so parlare), un disegno (non so disegnare e lo trovo noioso), una canzone (non suono nessuno strumento) - qualsiasi cosa. L'unica regola, se ne esiste una, è allontanarsi da computer, cellulare, televisori, persone, console, libri, e rimanere soli con se stessi. Se vi va è possibile mettere su un po' di musica, ma alla fine i pensieri fluiscono meglio con il puro silenzio.

Due link molto utili per capire di che cosa sto parlando e come riuscire a stare fermi per minuti interi:
Un talk su Pico Iyer sul significato di stillness e sul suo ruolo nel mondo moderno;
Una doppia intervista a Pico Iyer e Matthieu Ricard, un uomo che ha avuto il coraggio di lasciarsi tutto alle spalle e diventare un monaco buddhista.



Alla prossima.

Stay still.

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